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IL LATO OSCURO DELLA FELICITÀ - © Ilaria Ruggeri

Ci sono giorni che ti ritrovi a sguazzare nell’ansia, nella tristezza e nella sfiducia. Tu che di solito sprizzi felicità da tutti i pori, sorridi e hai una parola positiva in ogni situazione. Pensi che magari è solo una giornata un po’ storta che dipende dal tempo, dal fatto che è ancora inverno, ma poi guardi fuori e in realtà il cielo è azzurro e il sole riscalda come fosse primavera. Allora forse può essere qualche pianeta di traverso, qualche transito nefasto, e cerchi negli oroscopi conferme che non trovi.

Si insinua la consapevolezza inquietante che quel malumore è tutto tuo, non viene da chissà quali influssi esterni.

 
Ce l’hai dentro, che cova e che monta, e forse ha radici profonde. Fuori puoi anche sforzarti di sorridere, continuare ad essere gentile con gli sconosciuti, fare telefonate e scrivere mail come sempre. Ma infondo sai che qualcosa non va e inizi a farti delle domande.

Ammetto che quando mi succede vado in panico. Mi chiedo dove è finita la me positiva, creativa e fiduciosa. Quella che scrive articoli sul blog per ispirare altre persone, che si lancia in mille progetti, che desidera con passione realizzare i propri desideri.
Che quella persona non sia mai esistita? Che fosse forse una maschera, un sogno che mi piaceva fare?
Il futuro mi sembra sempre più grigio: ho la sensazione di stare su una nave che sta per affondare, sull’orlo del precipizio.
Non mi sento più autentica, non mi sento più me stessa. Ma chi sono veramente? Quella sorridente e fiduciosa o il buco nero di pessimismo e fastidio?

Così ho iniziato a pensarci. Seriamente.
Nell’ultimo decennio ho lavorato spesso con gli aspetti oscuri della mia personalità, in modo magico, sciamanico e psicologico. So bene che ognuno di noi ha dentro di sé elementi che vorrebbe nascondere, negativi, che remano contro. Che ci sono sempre e possono diventare anche alleati o quanto meno maestri.
Ho anche sperimentato direttamente che dopo un po’ di solito il malumore passa ed è come se mi togliessi un paio di occhiali scuri che offuscavano tutto.
Io so di essere veramente così: propositiva, creativa, sorridente. E sono convinta che la felicità dipenda moltissimo da come decidiamo di vivere le cose che ci avvengono, dal senso che vogliamo dargli. Ma c’è anche altro che non posso negare.

Mi sono fatta una teoria personale: credo che il lato oscuro della felicità funzioni come l’ombra.

 
Se c’è una luce, si crea inevitabilmente anche un’area oscura. Non è che una sia vera e l’altra no, non è che una sia meglio o l’altra peggio. Sono due cose diverse, ma che dipendono l’una dall’altra. Se la luce è forte e brillante, l’ombra sarà netta e scura. Mentre se la luce è soffusa e tenute, anche l’ombra avrà confini meno precisi e sarà meno marcata.
Allora ho capito che se sei una persona luminosa, che lavora per la propria felicità e per quella degli altri, solare, sorridente e gentile, hai anche un lato oscuro, come la Luna, che però ogni tanto viene fuori. Non sei posseduta da un demone assiro, non stai cambiando in qualcosa di orribile: è sempre una parte di te stessa. Non sarà piacevole e amabile, non sarà quella che vuoi far crescere e mostrare agli altri. Però continua ad esserci e ad accompagnarti, e più la ignori o la neghi, più esce fuori con forza e prepotenza. È il compagno di viaggio con cui ti tocca stare, che ti piaccia o no.

E quindi cosa si può fare?

Niente panico

Impara a riconoscerla, cerca di capire che aspetto e forma ha nella tua vita. Magari è una voce cinica e fastidiosa, che cerca di buttare giù tutto quello che hai costruito. O è la signorina Perfettina a cui non va mai bene niente. O si presenta come quella che ha la Verità Assoluta: tutto andrà malissimo, e non c’è nulla che si possa fare.

Lasciala sfogare

Non cercare di eliminarla il prima possibile, ma non darle troppo spazio: passa oltre. Se la zittisci, ti sfiancherà imperterrita. Se le dai corda, ti risucchierà nel suo vortice. Forse con questo lato oscuro non passerai delle belle giornate e potresti sentirti più stanca del solito, ma tu continua ad andare per la tua strada. Sforzati un po’, se non ti viene così naturale.

Conserva la fiducia

Come quando hai il raffreddore e ti sale la febbre, questo momento fa parte del tuo percorso di guarigione interiore. Non è piacevole, non è una passeggiata, ma è un’occasione per risolvere piccoli o grandi nodi che hai dentro. Confida nel processo e ricordati come puoi essere nei tuoi giorni migliori.