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LA-BEFANA-E-BABA-JAGA-I-DONI-DELLA-STREGA-©-Ilaria-Ruggeri

L’Epifania è una festa strana. Ufficialmente nella religione cristiana si celebra l’arrivo dei Re Magi, ma in Italia più che altro è il giorno della Befana, un personaggio dell’antico folklore popolare che viene da un’interessante tradizione rurale.

Chi è la Befana: il suo significato esoterico

La Befana è una donna anziana, una vera e propria strega. La prima cosa strana è che, a differenza di tante altre bruciate sul rogo, non è demonizzata come amante del Diavolo ma viene appunto festeggiata in tutto il paese. Come ogni strega che si rispetti, di notte viaggia sulla sua scopa. Lo fa per il compito speciale che la accomuna a Babbo Natale o a Santa Lucia: portare doni ai bambini lasciandoli in calze appese sul camino. La seconda cosa particolare è che la Befana conserva una certa perfidia inquietante da strega: ai bambini cattivi infatti porta solo carbone (anche se ormai si tratta di zucchero colorato). A me ricorda un po’ la strega di Hansel e Gretel, con una mano ti dà i dolcetti e con l’altra ti spinge nel forno per trasformarti in arrosto.
La Befana è il ricordo contemporaneo di un archetipo antico del divino femminile: la Crona, la vecchia dai poteri magici che può punire o premiare.

Dietro questa storia ci sono tracce di culti, divinità e credenze molto antiche. In alcuni luoghi in questo periodo dell’anno la vecchia va bruciata, con falò e pire in mezzo ai campi, per distruggere il vecchio anno e poter riportare fecondità e abbondanza nei prossimi mesi. Sono questi riti di trasformazione, morte e rinascita, che da sempre accompagnano gli esseri umani. Nel periodo più freddo dell’anno, facciamo pulizia fuori e dentro di noi per preparare il terreno e renderlo fertile ai nuovi semi che vogliamo far germogliare nel futuro.

Il dono di Baba Jaga

Queste usanze sono i resti psichici di cui parla Clarissa Pinkola Estés nel suo più famoso libro (ti metto il link alla fine dell’articolo): sono gli indizi da cui possiamo partire per ricostruire la nostra relazione con l’archetipo della Donna Selvaggia.
La Befana non è l’unico resto di questo aspetto del femminile. Nel suo libro Clarissa raccontata la storia di Vassilissa che ci mostra un altro esempio di questo archetipo: la Baba Jaga. È anche lei una vecchia, che vive isolata nel bosco, viaggia volando in un mortaio ed è piuttosto bizzarra, inquietante e misteriosa. Dà a Vassilissa diverse prove da superare prima di concederle in dono il suo fuoco, collegato alla saggezza intuitiva, al coraggio e alla creatività.
Vuoi capire meglio la storia di Baba Jaga? In questo video ti racconto il capitolo di “Donne che corrono coi lupi” in cui si parla di questa fiaba.

 

La Luna Nera e l’archetipo della Strega

La Befana e la Baba Jaga esprimono in modi diversi le caratteristiche dell’archetipo della Strega, collegato alla fase di Luna Nera, all’inverno e alle mestruazioni (se vuoi approfondire, qui trovi un altro articolo che ho scritto e in fondo trovi il link al libro di Miranda Gray sulla ciclicità femminile).
Sia la Befana che Baba Jaga sono personaggi pieni di poteri e importanti per la psicologia del profondo. Inoltre mantengono una natura ambivalente: ci sono paura, timore, minaccia che questo archetipo risveglia, ma anche doni positivi e preziosi che possono arrivare proprio dalla Strega.

È comune che questa fase del ciclo femminile sia sentita come potente e spaventosa. Clarissa scrive che molte donne hanno paura di questa forza incontrollabile e oscura del femminile (sorvoliamo poi sugli uomini). La Befana e la Baba Jaga ci ricordano che non dobbiamo avere paura perché anche questa fase, come le altre, ha qualcosa di importante da insegnarci.

Cosa insegna la Strega

La Strega ha infatti degli insegnamenti profondi che può portare in modo simbolico alla psiche di tutte le persone ancora oggi:

  • il coraggio di affrontare gli aspetti più oscuri della vita, di confrontarsi con lo strano, l’insolito e l’ignoto
  • una comprensione più profonda della ciclicità, dell’alternarsi di vita e morte e del grande potere di trasformazione che ogni persona possiede
  • l’importanza di ripulire regolarmente il proprio spazio fisico e mentale, di mettere ordine tra le idee, di lasciar andare quello che deve morire e fare spazio per il nuovo
  • la capacità di considerare la morte non come una fine, ma come un rinnovamento ciclico e necessario
  • la fiducia nel proprio intuito, strumento e guida potente da usare nella vita a fianco della mente logica e razionale

 
Concentrati sull’insegnamento di cui hai più bisogno in questo momento e inizia a lavorare con questo archetipo.
 
 
Se vuoi approfondire, puoi leggere il libro “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estés o “Luna Rossa” di Miranda Gray