fbpx
COME SCEGLIERE IL MAZZO TAROCCHI GIUSTO - © Ilaria Ruggeri
Tarocchi, oracoli e carte d’ispirazione risvegliano la tua curiosità e vorresti cominciare a scoprirli meglio? Ti capisco bene! Anche secondo me sono davvero affascinanti e magici, soprattutto se usi le carte come strumento per cominciare un viaggio dentro di te per la tua crescita personale. Per iniziare non hai bisogno di partire per un ritiro spirituale dall’altra parte del mondo, ma di sicuro però ti serve un mazzo di carte per cominciare questa avventura.

Quale mazzo di tarocchi o carte scegliere

Comprare un mazzo di tarocchi una volta non era un’impresa facilissima: si trovavano solo in rari posti e in poche varianti. A dire il vero, acquistare un mazzo era anche sconsigliato, perché si dice che per tradizione bisogna ricevere il primo mazzo in regalo da qualcuno e non comprarselo da soli.
Personalmente se avessi seguito questa prescrizione, la mia avventura con i tarocchi non sarebbe mai iniziata. Nel mio caso infatti è andata in modo diverso e il primo mazzo me lo sono scelto e comprato da sola. Poi negli anni ne ho presi molti altri, alcuni li ho ricevuti in dono e uno l’ho persino ideato e creato io stessa!

Invece oggi l’offerta di tarocchi e carte è veramente ampia e anche la loro accessibilità: li trovi nelle librerie, su internet, anche dai tabaccai. Questo grande varietà, invece di semplificare le cose, rende la scelta più complicata.
La cosa importante allora, secondo me, è non aver paura di partire! Avrai una vita per sperimentare altri mazzi di tarocchi e per farti ispirare da carte diverse. Ma se non ti lanci mai, il gioco non può iniziare.
 

Tipi di tarocchi esistenti

I tarocchi nascono da antiche carte da gioco, probabilmente di origine italiana. Sono stati per secoli veicolo di messaggi esoterici, ma anche uno strumento comune di gioco e intrattenimento. Raffigurano archetipi, svelano simboli, raccontano storie (hai mai letto il bellissimo libro di Italo Calvino? Trovi il link a fine articolo). Il mazzo di tarocchi ha una struttura precisa: 78 carte in tutto divise in Arcani Maggiori (22 figure) e in Arcani Minori (divisi in 4 semi).
Come puoi immaginare, passando di mano in mano e di secolo in secolo, le varianti si sono moltiplicate. Attualmente esiste un’infinità di mazzi di tarocchi, che rispettano più o meno la struttura di base, ma che variano tantissimo per dimensioni, forma, raffigurazione e stile grafico. Se vuoi iniziare a esplorare, basta fare una ricerca su internet. Intanto io ti racconto la mia esperienza con i mazzi di tarocchi che preferisco.
 

I tarocchi Marsigliesi

Sentì parlare per la prima volta di tarocchi quando ero una ragazzina delle medie, da un amico di famiglia che era andato a fare un giro nella libreria esoterica della mia città. Io avevo i ciuccetti di plastica nelle scarpe da tennis e i pon-pon colorati agli orecchini, a stento potevo capire cosa volesse dire esoterico. Però sentivo l’inspiegabile desiderio di andare lì e comprare un mazzo di tarocchi tutto mio. In realtà non sapevo nemmeno come fossero fatti questi tarocchi, ma ero curiosa e affascinata.
Un sabato pomeriggio dei primi anni ‘90 inizia quindi il mio viaggio: con mia madre al fianco varco la porta di ingresso della libreria esoterica, dove annuso anche per la prima volta l’incenso profumato. Lì dentro passo quasi un’ora ad ascoltare musica rilassante di sottofondo e a scrutare scaffali e ripiani. Ero sicura di voler uscire con il mio primo mazzo di tarocchi, ma non sapevo quale! Mia madre mi seguiva imbarazzata e incapace di aiutarmi, così la libraia provò ad orientarmi nella scelta: meglio cominciare con qualcosa di classico e tradizionale, un bel mazzo di Marsigliesi. Perfetto, mia salvatrice! Ce n’erano però più di un tipo e alla fine, tra dubbi e indecisioni, scelsi un mazzo dai colori tenuti che ancora conservo con affetto. Con quelle carte infatti ho iniziato a giocare e a studiare, e ogni volta che li prendevo tra le mani sentivo quella sensazione strana che avevo provato entrando dentro la libreria.

Ci son voluti più di dieci anni prima che comprassi un nuovo mazzo. All’epoca ero una ventenne, in Erasmus in Germania. Passando davanti a una libreria notai delle carte con delle illustrazioni molto belle, simili a quelle di un libro per bambini più che a un mazzo esoterico: quei tarocchi sono tornati poi con me in Italia. Da allora la mia collezione si è allargata con diversi mazzi di Marsigliesi, ognuno una variazione diversa sullo stesso tema.
 

I tarocchi di Jodorowsky

Alejandro Jodorowsky, artista e psicomago, è un grande studioso di tarocchi e nella vita ne ha collezionati molti. La sua passione l’ha portato a studiarne le radici profonde e fare un lavoro quasi filologico: ha recuperato i colori, le forme, i simboli più vicini possibili alla versione originaria dei tarocchi e ha deciso di ristamparle creando quindi una sua versione di Marsigliesi. Questo mazzo stimola un’attenzione incredibile al dettaglio, codificato e interpretato, e aiuta nel creare un dialogo tra le varie carte. Inoltre di Jodorowsky amo molto l’approccio psicologico alla lettura dei tarocchi, che non vengono usati per predire il futuro, ma per comprendere meglio il presente.
(Se vuoi approfondire, leggi il suo libro che ti indico in fondo a questo articolo).
 

I tarocchi Madrepace

Un altro mazzo di cui mi sono follemente innamorata negli anni è quello creato da Vicki Noble e Karen Vogel negli anni ‘70, in pieno femminismo. Rispetta la struttura classica dei tarocchi, ma già dalla forma tonda si può capire la sua particolarità. È infatti un mazzo creato da un punto di vista femminile, usando immagini e simboli che parlano della Dea, degli antichi culti precedenti al patriarcato, di popolazioni matrifocali e di etnie di tutto il mondo. È un mazzo perfetto per lavorare su questi temi e per favorire l’empowerment delle donne, ma anche da utilizzare per i suoi simboli in qualche rituale.(Se vuoi iniziare a studiarlo, a fine articolo ti consiglio il libro da cui partire).
 

Le carte d’ispirazione

Oltre ai tarocchi, codificati in una struttura precisa, esistono le carte d’ispirazione e gli oracoli. Ogni mazzo può avere regole del gioco molto diverse e variare per numero di carte, simboli e immagini, organizzazione, tema di riferimento. Queste carte hanno una grande libertà, non hanno la stratificazione di significati che invece i tarocchi portano con sé e risultano perciò spesso dirette e facili da utilizzare. Possono poi focalizzarsi su argomenti specifici ed essere più in sintonia con una tua passione o interesse definito.

Ho sperimentato anche qui diversi mazzi: quelli degli archetipi di Caroline Myss o le carte Soul Coaching di Denise Lynn. E negli anni ho iniziato a coltivare il sogno di creare un mio mazzo di carte d’ispirazione. Era un sogno entusiasmante, ma che mi faceva anche molta paura. Sembrava tutto complicato, faticoso, e non sapevo mai da che parte iniziare.
Finché un giorno non ho sentito l’ispirazione della creatività selvaggia, raccontata nel libro di Clarissa Pinkola Estés (l’hai letto vero?! Altrimenti segui subito il link in fondo!), ho preso in mano colori e pennelli e ho seguito l’intuito. Sono nate così le carte ANIMA LIBERA, il mio più grande successo, che racchiudono una doppia anima: la forza simbolica dei colori e delle forme, la chiarezza cristallina delle parole evocative.
 

Come scegliere il mazzo giusto per te

Come hai visto, negli anni ho sperimentato parecchio (e qui ti ho fatto un riassunto, per non annoiarti troppo). Dalla mia esperienza diretta ho capito che non tutti i mazzi di carte vanno bene allo stesso modo. In certi funzionano le immagini, per altri invece sono importanti i simboli o il tema usato, oppure l’insieme in generale. Ogni mazzo insomma ha la sua personalità e devi capire può andare d’accordo con te ora.

A meno che tu non lo riceva in regalo (ma anche in quel caso, non c’è un obbligo a usarli se non li senti in sintonia), l’importante è sapere che un mazzo di carte si sceglie con il cuore. Puoi aver studiato mille libri e conoscere tutte le simbologie esoteriche che vuoi, ma non prendere un mazzo solo perché è filologicamente corretto e preciso! Giuro che nessuno ti metterà un voto in pagella. Fatti guidare piuttosto dal piacere.

Il mazzo di carte giusto per te deve affascinarti, incuriosirti e ispirarti, altrimenti il vostro viaggio insieme sarà molto breve.
Considera quindi l’aspetto estetico delle carte. La forma ti piace? La dimensione? Lo spessore e le finiture? Dovrai tenerle in mano e saranno a contatto diretto con i tuoi polpastrelli, la sensazione deve essere piacevole e fluida. Poi ovviamente dai spazio agli occhi: come sono le immagini? Ti piacciono i colori? Lo stile delle illustrazioni? I temi o gli argomenti che rappresentano? Qui puoi spaziare veramente tantissimo: non c’è giusto o sbagliato, ma pensa ami, al tuo gusto e al tuo stile. Non scegliere un mazzo se le immagini ti mettono a disagio o ti sembrano fredde: sceglieresti di partire per un viaggio d’esplorazione su un trabiccolo inquietante?
Pensa poi al significato e ai simboli che hanno le carte. Ci sono mazzi esteticamente molto belli, ma che io trovo poverissimi come simbologia: mi piace guardarli, ma se li usassi in una lettura sarebbero muti e non riuscirei a entrarci in dialogo. I simboli servono a suggerirti messaggi utili, a farti sognare ad occhi aperti, a raccontarti le storie che hai bisogno di ascoltare ora per la tua crescita personale. Ci sono carte molto cupe, altre tutte positive. Quanto è comprensibile per te il mazzo che hai scelto? Di cosa ti parla? Che messaggi porta?

L’ultima cosa importante che non devi mai dimenticare è che hai la piena libertà di sperimentare!

Anzi, fai subito pace con l’idea che molto probabilmente nel corso della tua vita troverai diversi mazzi adatti a te. Potrai decidere di usarne solo uno per un periodo e poi cambiare, o invece scegliere di usare un mazzo per un tema specifico o un argomento e altre carte per questioni diverse. Non stai tradendo nessuno, non stai facendo torto a una tradizione rispetto a un’altra. Stai solo cercando gli strumenti che ti sono più congeniali.
Lanciati, prova, lasciati guidare dall’intuito, perché in questo campo è davvero la tua guida più affidabile.
 
 

Ed ecco qui i link che ti avevo promesso:

“Il castello dei destini incrociati” di Italo Calvino
“La via dei tarocchi” di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa
“Madrepace” di Vicki Noble
“Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estés