L’ansia è la mia più fidata compagna di viaggio. Non che io ami stare in sua compagnia o la voglia assolutamente con me. Però lei c’è, a ogni bivio della mia vita, a ogni cambio di casa. La sua presenza è quasi rassicurante.
Ci sono dei posti in cui so in anticipo che la troverò: prima di cominciare una diretta video, all’inizio di un lavoro che non ho mai fatto prima, nelle strade troppo buie e isolate per permettermi di godere della notte in santa pace. Ma ci sono anche delle situazioni in cui credevo di non trovarla, e invece lei è comparsa come una starlette con manie di protagonismo.
Mi sono accorta ad esempio che spesso compare quando inizio a focalizzarmi sui miei desideri. Finché si tratta di fantasticare, immaginare e sognare quello che voglio, l’ansia se ne resta in disparte, come un gatto acciambellato che si lecca la punta della coda strizzando gli occhi chiusi. Ma appena decido di passare all’azione, balza rapida su quattro zampe e tira fuori gli artigli nascosti sotto i teneri gommini.
Piacere, sono Ansia
Ci sono in realtà ansie diverse, che noi chiamiamo con lo stesso nome. Provare a riconoscerle e distinguerle di sicuro ti aiuta a capire cosa sta succedendo e come puoi comportarti.
Quando usciamo dalla comfort zone (o pensiamo di farlo) arriva l’ansia da incertezza. Quella che ti dice: ma resta un altro nel tuo cocoon, al sicuro! Là fuori infatti non sai di preciso cosa potrai trovare. Hai veramente voglia di rischiare? Pensi sia il momento giusto per farlo? Magari puoi rimandare un altro po’. Questa ansia è quella più frequente e che conosciamo di più, perché, diciamocelo, la vita ti costringe ripetutamente a oltrepassare il confine della tua zona di sicurezza. Ma forse è quella che si riesce anche a gestire meglio, perché è un brividino e un po’ di strizza, ma alla fine se hai entusiasmo, curiosità e spirito d’avventura te ne freghi e ti butti lo stesso.
Quando invece stai cercando di seguire un sogno, può arrivare anche un’altra ansia. Quella che non suona come un tenue campanellino d’allarme, ma piuttosto come una fragorosa sirena che ti assorda e ti immobilizza. Non basta dirti “dai, lo faccio lo stesso e vediamo come va” perché tutta la tua motivazione e la tua fiducia si sono improvvisamente inaridite. Puoi dare allora il benvenuto a questa nuova ansia, che è stata sicuramente generata da un qualche blocco che il sogno ha attivato dentro di te.
Come una grandissima insegna al neon
Una volta fatte le presentazioni, è il caso di approfondire la conoscenza. Lo so, in queste situazioni vogliamo solo teletrasportarci altrove e dimenticare tutto come fosse un brutto sogno. E invece ho sperimentato che si può stare un po’ con la propria ansia senza impazzire o venir trasformati in statue di pietra, lo giuro.
Mettiamola così allora: l’ansia ha un messaggio importante da portarti.
E per scoprirlo, devi ascoltarla.
Spesso questo messaggio però lo interpretiamo in modo sbagliato.
Se infatti, seguendo il desiderio che ci entusiasmava tanto, iniziamo a sentire ansia, quello che solitamente facciamo è mettere in discussione il desiderio stesso.
Forse non mi convince come prima…
Forse non è la strada giusta…
Forse non è il sogno fatto per me…
L’ansia sembra essere la cartina al tornasole per il nostro desiderio. E se invece fosse una grandissima insegna al neon che non punta fuori da noi, ma dentro di noi?
L’ansia ci avverte che qualcosa non va e ci dice molto di noi, più che del nostro sogno. Ci fa sentire le resistenze che si sono attivate, di qual è il nodo che dobbiamo affrontare per procedere e quali soft skills bisogna allenare.
Tutto questo non è un errore o uno sbaglio, ma è una parte fondamentale del percorso per realizzare i propri sogni.