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DIVENTARE PARTIGIANI DELLA SPERANZA - © Ilaria Ruggeri
 
Di questi giorni è facile avere il cuore pesante. Lasciarsi trasportare dai pensieri negativi, sguazzare nella sfiducia. Tutti abbiamo la nostra dose di insicurezza, paura e ansia, anche se da fuori sembriamo uguali e continuiamo a sorridere lo stesso.
 
Ormai ho capito però che dare spazio a queste emozioni non porta proprio a nulla di buono.
Ben che vada somatizzi tutto e ti ritrovi indifesa e senza speranze, rannicchiata in un angolo di mondo che sembra sempre più infernale.

Io ho deciso che voglio resistere.

A me stessa, prima di tutto. Alla voglia di piangermi addosso, di avvolgermi nella copertina dello sconforto.
A tutta quella comunicazione che genera mostri orribili, che escono da sotto i letti e ti tengono sveglia la notte intera.
Alle persone piene di odio e paura, che li diffondono come una pestilenza invisibile.
Ho deciso che voglio essere una partigiana della speranza, una spacciatrice di felicità. Perché penso che siano le cose di cui abbiamo tutti più bisogno e che possono rivoluzionare il mondo che conosciamo oggi.
Questo non vuol dire che vivrò in un mondo di unicorni e non vedrò quello che succede. Significa che ho deciso di continuare a sperare e a portare le mie energie verso quello che voglio cresca sempre di più.
 
COME FARE?
 
Dubito esistano ricette standard preconfezionate. Io al momento ho selezionato queste strategie d’azione:

  • orienta consapevolmente il tuo focus: l’energia scorre nella direzione dell’attenzione (sembra una cavolata ma fa tutta la differenza!)
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  • smonta le tue convinzioni: spesso si ragiona per false sicurezze e si salta a conclusioni che sembrano assolute e invece derivano solo dalla propria esperienza (soggettivi, limitata, variabile). Mettiti un momento in prospettiva: il mondo esiste da molto molto più tempo di te e tu ne hai visto solo una piccolissima parte: sicura di sapere proprio come vanno le cose?
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  • circondati di esempi positivi: un mio prof di design all’università disse una frase che mi ha segnata negli anni. “Noi siamo tutti ingranaggi di una macchina, ma possiamo scegliere con quali altre parti interagire”. Chi vuoi avere intorno? Chi vuoi ascoltare?
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  • cerca sempre di essere la migliore versione di te stessa: non hai bisogno di raggiungere la perfezione! Un piccolo sforzo quotidiano è mille volte meglio di niente

 
Qualche giorno fa sono stata a Fa’ la cosa giusta, la fiera del mondo etico. Oltre alle cose belle e buone che ho scoperto, la sensazione più forte è stata immergersi in un fiume di gente che fa cose per gli altri e per sé, che ha a cuore gli effetti del proprio business, che sorride ed è gentile e pronta a tendere una mano o a dare un’informazione. Ho incontrato tante donne che lavorano per le donne e che portano la loro testimonianza personale per essere di aiuto (ho scoperto ad esempio cos’è la vulvodinia, tu la conosci?). Ho visto il mondo in cui voglio stare, le persone con cui voglio vivere e fare cose.
 
E so che non sono sola, perché ce ne sono tanti come me.