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la forza di essere te stessa
Sto riflettendo su cosa vuol dire essere una persona forte. Una volta mio padre mi ha detto che lo sono perché riesco ad affrontare le situazioni, anche quelle dolorose. Io sono convinta che la forza più grande che si possa avere arriva dall’essere semplicemente se stessi.
 
Ci sono probabilmente persone per natura più forti di te: determinate, coraggiose, costanti, focalizzate, centrate. Me le immagino come delle torri fortificate, preparate a resistere a qualsiasi attacco. Ma non è la fortificazione a fare la differenza. Come nei simboli dei Tarocchi, anche le torri possono essere scoperchiate e rase al suolo. La forza vera te la dà la base, le fondamenta. E a cosa puoi ancorarti di più se non a te stessa?
 
Quando il tuo baricentro ricade dentro di te e non esternamente, sei equilibrata.
Non dipendi da altri, non pendi dalle loro labbra o dalle loro decisioni. Sai che L’approvazione di cui hai veramente bisogno è quella che tu stessa puoi darti. Sai che se vuoi essere liberata o salvata, devi farlo da sola. Attenzione, che qui c’è il trucco! Non dico di diventare una dura che fa tutto da sola. Questo si trasforma in arroccarsi, chiudersi, sforzarsi di farcela a tutti i costi solo con le tue forze. La persona forte è quella che sa chiedere aiuto quando ne ha bisogno (e quanta forza ci vuole a esporsi e chiederlo!). La persona forte non mette in dubbio la sua forza se in una situazione non ce la fa da sola.

Non è la perfezione a rendere forti.

La forza passa per l’accettazione di chi sei, con le tue imperfezioni e persino i tuoi difetti.
L’ho visto tante volte e l’ho anche sperimentato sulla mia pelle.
 
Come quando da preadolescente passai un’ora davanti allo specchio prima di trovare il coraggio di uscire con un codino da scopetta dietro la nuca: mi stavano ricrescendo finalmente i capelli ma erano ancora troppo corti. E io mi sentivo esposta, imperfetta e ridicola. Alla fine decisi che volevo uscire così di casa e senza preoccuparmi di quello che gli altri avrebbero potuto pensare.
Best decision ever: da allora ho continuato a fregarmene del giudizio altrui.
 
Qualche anno dopo, ero un’adolescente sbarazzina cresciuta a pane e musica indie. Passavo i pomeriggi in compagnia di Mtv mentre traducevo greco e latino. A un certo punto nacque Mtv Italia e fu una giornata di festa e trasmissioni in diretta con tutti i vecchi e nuovi vj. Io incollata al televisore ero emozionata manco fossi lì con loro. Nell’entusiasmo generale Camila Raznovich, allora una ragazzetta esuberante, alza l’ascella senza lasciare nessun dubbio: inequivocabilmente pezzata. Io avrei voluto sprofondare per lei in un abisso di vergogna e inadeguatezza. Lei invece la mostrò alla telecamera facendo una faccia buffa, e cambiando per sempre la mia percezione del proprio corpo e di come si può trasformare un’imperfezione in punto di forza (se hai il fegato di ammetterla).
 
La stessa illuminazione me l’ha dato il video che ho visto qualche giorno fa in cui Amanda Palmer, musicista, artista, femminista e mamma, parla della sua vita e si mette letteralmente a nudo. Un corpo normale, imperfetto e forte. Lo fa per un progetto emozionante, per sensibilizzare le persone ad amare se stesse per quello che sono (cos’altro abbiamo d’altronde?). Da questa prospettiva, la vergogna non ha veramente senso.

“Il femminismo non riguarda l’essere perfetta, ma l’essere onesta”

Forse è stato tutto questo a ispirarmi a mettere questa mia foto su Instagram: il mio corpo com’è in questo momento, niente di più e niente di meno.
Una volta avrei tirato in dentro la pancia (che comunque era molto meno), avrei cambiato angolatura, non mi sarei esposta.
Nel frattempo per fortuna ho imparato a rilassarmi e sorridere, e mi sono innamorata della ragazzina del film Little Miss Sunshine.
Sono solo una tra le tantissime donne morbide in costume, ma questo corpo è il mio e aver imparato ad essere me stessa mi ha dato forza.