Io adoro Frida, lo dichiaro subito.
La sua storia potrebbe benissimo essere una di quelle fiabe d’iniziazione al potere del femminile. Quelle che raccontano di un’eroina che supera una prova dietro l’altra, non senza sofferenza o disperazione, per poi arrivare alla risoluzione finale con un bagaglio di saggezza e consapevolezza in più.
Se una volta c’erano storie e miti a ispirare la vita delle persone, oggi spesso lo fanno le biografie. E quella di Frida Kahlo è davvero unica. Non è per nulla strano quindi che sia diventata una vera e propria icona per moltissime donne (e non solo). Come un archetipo, la sua immagine è epifania di qualcosa di eccezionale.
Mostra un’incredibile forza di vivere la vita con passione, nonostante tutto il dolore che possa portare.
Mica si scherza!
Io ho scoperto Frida per caso, quando ero una studentessa di storia dell’arte a Roma (ancora prima di studiare design e psicologia). All’inizio mi sono innamorata dei suoi quadri, poi ho scoperto la sua storia.
Frida Kahlo è stata decisamente sfigata. Sin da giovanissima ha dovuto affrontare una sfilza di periodi difficili, di traumi e dolori. Cose pesanti come brutti incidenti e gravi malattie del corpo, il tradimento del grande amore (con la propria sorella!), la perdita ripetuta di figli mai nati, e una buona manciata di disillusioni e amarezze. Insomma, se c’era una che aveva il diritto di mollare tutto, quella era di sicuro Frida.
Per approfondire la sua storia ci sono ora un sacco di libri, fumetti e film (in fondo ti metto qualche link). Più la conosci, e più ti chiedi: ma come diavolo faceva questa ad alzarsi dal letto la mattina? A continuare ad amare, a creare, a dipingere un mondo pieno di colori?
A guardarla oggi, possiamo capire meglio quale fosse il suo segreto.
Frida Kahlo ha saputo nutrire in sé il seme della resilienza.
Negli ultimi anni si parla molto di questo concetto. Resilienza è un termine che in origine si riferisce alla caratteristica di un materiale di resistere a urti e deformazioni. In ecologia poi indica la capacità di un sistema di autoripararsi e ritrovare un’organizzazione funzionale.
Per la psicologia la resilienza è l’abilità di un individuo di andare avanti, sopravvivere a traumi e dolori riuscendo a mantenere un senso di scopo e significato positivo.
Andare avanti non significa resistere in modo rigido, al contrario. La resilienza ha a che fare con la capacità di adattarsi e trasformarsi. Essere rigidi porta a spezzarsi e lacerarsi, e spesso la sensazione che abbiamo in certi momenti difficili è proprio quella. Di sicuro anche Frida si è sentita spezzata, fisicamente e psicologicamente, come potresti sentirti tu. Lo ha rappresentato chiaramente nei suoi quadri. Ma allora come ha fatto lei a non soccombere al dolore e all’infelicità?
La resilienza si può allenare e coltivare, ed è quello che Frida Kahlo ha fatto.
Tutti abbiamo questo slancio selvaggio verso la sopravvivenza, che è istintivo e vitale. Ma ci sono delle cose che possiamo fare per diventare delle resilienti versione pro, come Frida.
Penso che la differenza per lei l’abbia fatta proprio utilizzare l’arte. Raffigurare il suo sentirsi spezzata le ha permesso di trasformarsi e sopravvivere, di guarire le sue ferite emotive. Non mi stanco mai (mai mai) di dire che la bellezza e la creatività sono un bisogno di ogni essere umano, non uno sfizio o un passatempo.
Arte e bellezza sono nutrimento per un’anima che soffre, che è stata ferita e si trova nel buio del dolore.
Immaginare, creare, condividere sono modi per rafforzare la resilienza. Frida ha dedicato la sua vita a questo e così si è salvata da situazioni che ucciderebbero molte persone nei suoi panni.
Anche per questo i suoi quadri riescono ad emozionarti così tanto! In quelle pennellate rivedi le tracce della capacità di resilienza anche tu hai dentro. E la storia di Frida ti dà mille spunti per immedesimarti e riconoscere anche il tuo dolore, la sofferenza che hai vissuto, o stai vivendo ancora, e devi affrontare. Frida Kahlo ti mostra la donna forte e fragile, piena di passione e dolore, di creatività e distruzione che sei anche tu.
Se vuoi approfondire la sua storia, io ti consiglio questo libro (che ho letto più di 10 anni fa), questo fumetto (di una delle mie illustratrici preferite), il film con Salma Hayek e questo documentario su Youtube.