Qualunque sia la situazione che stai vivendo, c’è sempre la possibilità di imparare dal cambiamento.
Nel lavoro o nel privato, puoi scoprire ogni volta aspetti diversi su di te, le persone intorno e su come va la vita. O a volte il tema è sempre lo stesso, ma ripetuto in modi differenti finché non la comprendi e la fai veramente tuo.
Quest’anno ho deciso di iniziare affrontando il cambiamento di petto: ho intrapreso un re-branding della mia attività. Sapevo cosa mi aspettava perché la prima volta che ho fatto un percorso di personal branding c’ho messo 9 mesi di sudore, pianti e risate. Alla fine di quel percorso è nata inaspettatamente la definizione persona Musa. Anche questa volta ho iniziato senza saper bene a cosa approderò alla fine, ma con la consapevolezza di essermi imbarcata in un’avventura non da poco.
Ogni volta che inizi un cambiamento sai che sta cominciando un viaggio in cui la meta non è mai sicura finché non l’hai effettivamente raggiunta.
Dopo quattro mesi di lavoro, di domande e illuminazioni, di mood borad e canva scritti coi pennarelli colorati (se ti serve qualche spunto, in fondo all’articolo ti do un suggerimento su quali usare), ora sto entrando nella fase più operativa del re-brandig. Proprio mentre intorno inizia a fare capolino la primavera, anche io come un’orsa esco dalla tana con qualche novità in tasca e un po’ di riflessioni su cosa posso imparare dal cambiamento questa volta. Le condivido qui con te, perché prima o poi sono sicura potrebbero esserti di aiuto.
Sei tu a scegliere di cambiare
Molte persone mi hanno chiesto perché ho deciso di fare un re-branding e in generale come si fa a capire quando è il momento di cambiare. Quello che ho capito nella mia esperienza è che non sono gli altri a stabilire quando farlo, e nemmeno le circostanze in cui ti trovi. Sei tu a decidere se cambiare sul serio. Seguendo consigli e indicazioni altrui, potresti anche trasformare tutto esteriormente ma non aver in realtà cambiato nulla dentro di te di veramente importante. In quel caso è un cambiamento parziale, non credi? Come quelle organizzazioni che vogliono rinnovarsi e decisono di introdurre uno strumento o una tecnologia innovativa, ma poi restano bloccate nelle solite strategie o dinamiche interne.
Oppure può succedere che se non sei tu a decidere di fare il primo passo e metterti in gioco, le cose continuino a ripetersi continuino uguali a prima, intrappolandoti in una routine senza fine.
Nel mio caso in realtà avevo già iniziato a cambiare perchè mi sentivo stretta in una pelle non più mia, ma non me ne ero accorta! Stavo cambiando pezzettini separati (la grafica del sito, i servizi, il tono di scrittura) e solo quando li ho elencati ad altre persone mi sono detta “Cavoli, qui mi sa che c’è bisogno di un cambiamento globale!” e ho scelto di farlo in modo più consapevole e strategico.
Ci vuole calma, e sangue freddo
Sei anche tu una persona che quando ha un’idea vorrebbe vederla subito realizzata? Questa è la storia della mia vita! E ogni volta invece mi scontro con il semplice fatto che per manifestare un’idea ci vuole tempo. Ma anche calma e focus. L’impeto accende il fuoco creativo, ma poi devi tenere il forno acceso a temperatura costante perché quello che hai impastato inizia a lievitare. In una mondo tarato sul fast (fast-food, fast-fashion) non è facile riprogrammarsi sul ritmi più lenti. Ad esempio io avevo fatto un planning tutto sbagliato all’inizio del mio re-branding e non facevo che andare in ansia vedendo che i tempi stavano slittando. Allora mi sono ricordata che non mi interessa arrivare prima, ma arrivare nel posto giusto. E magari godermi anche il viaggio che mi ci sta portando.
Fare i conti con la paura
Più vivo i cambiamenti e li studio come professionista, più capisco che cambiare fa paura a tutti, un po’ come la morte (che infatti è il massimo cambiamento). A chi è una persona tranquilla, abitudinaria e razionale, come a chi è creativa, impulsiva e avventurosa. È forse nella natura umana reagire al cambiamento cercano di evitarlo o controllarlo. Eppure se c’è una sola cosa certa e matematica nella vita è proprio l’inevitabilità del dover cambiare e ricambiare (e sì, alla fine anche morire)! Quindi se stai affrontanto un cambiamento, anche se è qualcosa che desideri e ti entusiasma, metti in conto una dose di strizza che magari in certi momenti ti farà dubitare della strada che stai percorrendo o della scelta che hai fatto.
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