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Lucia e l'importanza di giocare
 
Nella rubrica DONNE D’ISPIRAZIONE arriva Lucia Berdini, che si occupa di Yoga della Risata e gioco per far star meglio le persone. Qui racconta del suo lavoro, di come le vengono le idee migliori e di cosa succede quando segue il suo intuito.
Ecco l’intervista.

Chi sei e di cosa ti occupi?

Sono Lucia, mamma di Noa e Teacher di Yoga della Risata. Da quasi un anno sto diffondendo questo strumento – che per me è stata una vera e propria rivelazione – in tutti i modi. Facilito sessioni settimanali con adulti (club della risata), conduco progetti nelle scuole e ultimamente stanno crescendo le partecipazioni ai festival. In poche parole aiuto gruppi o singoli a liberare la risata, quella che parte dal corpo e non è scatenata da motivi razionali, aiuto a rientrare in contatto con il proprio bambino interiore attraverso il respiro, la danza, l’uso della voce e quella che in spagnolo si chiama “carcajada” (la risata grassa e di pancia, mi sembra più pregnante). Sono anche coach di risate, ovvero posso accompagnare i singoli in un percorso di 8 settimane per riconnetterli con la propria risata.

Ti senti una donna creativa quando…

Decisamente quando rido. Durante le sessioni settimanali – siamo in un gruppo di circa 25 persone – si crea un’energia pazzesca. Oltre a ridere inventiamo modi creativi di farlo, parliamo in gibberish, improvvisiamo scenette, balliamo. Ultimamente, durante la meditazione della risata giornaliera, mi viene in mente la parola lila, come un mantra che si accompagna al suono della mia voce che ride: gioco cosmico. Mi sembra tutto più leggero.

Ti ricordi di una volta in particolare in cui hai ascoltato il tuo intuito? Com’è andata a finire?

Da un anno a questa parte non c’è giorno in cui non lo ascolti, questo benedettissimo intuito. La fortunata serie di eventi che mi sta permettendo di vivere facendo ciò che amo è guidata da piccole azioni quotidiane, tutte ispirate. Essendo una freelance sono “obbligata” a stare in ascolto e sento come, giorno dopo giorno, questo udito si affini.
L’ultima azione intuitiva è stata quella di scrivere a Lucrezia Ercoli, talentuosa filosofa che osservavo da lontano da circa un anno. E’ una delle menti di un festival sul contemporaneo che ho frequentato e al quale mi sarebbe piaciuto partecipare attivamente: Pop Sophia. Le ho spiegato cosa facevo e detto che mi sarebbe piaciuto molto collaborare con lei, si è mostrata subito interessata e qualche giorno dopo mi ha chiamata per propormi una collaborazione a una sezione di Pop Sophia che indaga sull’umorismo.
E poi vorrei citare la bellissima intuizione su un evento che mi sarebbe piaciuto condurre con te Ilaria, per fondere Risate e Femminile. Ero in… bagno (dove mi arrivano le intuizioni migliori) e mi è venuto in mente il titolo “Donne che ridono coi lupi”. TI ho subito scritto e da questa idea ha preso forma il nostro progetto, che ora si chiama MOON LAUGHTER.

Per te l’ispirazione arriva…

Quando sono in bagno, come ho appena detto, mentre leggo (devo sempre tenere foglio e penna sotto mano) e in macchina.

Chi sono le tue muse, nel lavoro o nel privato?

Lara Lucaccioni, la mia master trainer, è una delle mie prime ispiratrici. Il suo percorso di successo mi ha fatto capire che guadagnare facendo ciò che ami e aiutando gli altri è possibile: per me è stata una vera rivelazione. Mi ha fatto capire quanto sia importante coltivare relazioni con persone che stimi e che informano positivamente il tuo inconscio.
Le mie altre muse sono Clarissa Pinkola Estes, che per anni mi ha accompagnato e riportato a galla in momenti poco luminosi e – in questo momento – Denise Duffield Thomas, che mi sta aiutando – con un suo libro – a disinnescare i miei autosabotaggi per raggiungere la libertà finanziaria (per la cui conoscenza devo ringraziare un’altra donna incredibile: Beatrice Lugano, che è stata la mia coach in un momento decisivo della mia vita). Infine C+B, il primo sito a farmi credere che in Italia si stava muovendo qualcosa di davvero figo declinato al femminile (Gottini e Marano on the top).

La vita è un continuo alternarsi di cicli: quale stagione ti rappresenta di più?

L’estate. Decisamente. D’inverno, quando c’è poca e luce e devo indossare ingombranti maglioni, soffro abbastanza (meno se ho una stufa in casa e qualche ettolitro di tisana). Sto bene nel vestitino leggero e voto per la doccetta gelata quando sudano anche i baffetti, per le immersioni in acque possibilmente pugliesi e per i pranzi a base di pomodoro e cetrioli.

In questo momento della tua vita cosa ti rende felice?

La cosa che al momento mi fa sentire viva sono gli sguardi delle persone con cui rido ogni settimana. Mio figlio che cresce e stravolge il vocabolario, si arrampica e fa capriole. I messaggi pieni di gratitudine delle persone che hanno partecipato ai miei corsi. Le collaborazioni con persone numinose che stanno cominciando a riempire la mia vita.