Le maschere sono davvero affascinanti e un po’ inquietanti, non trovi? Ne ho messe e create diverse nella mia vita. Ad esempio quelle che ho usato da bambina in maschera per Carnevale, ma anche le maschere che ho indossato da adulta: da Diosa de Los Muertos (di cui vado molto fiera), le maschere spaventose o coloratissime che ho creato durante workshop di crescita personale. Ma quando si dice “indossare una maschera” ci si riferisce quasi sempre a qualcosa di negativo, che ha a che fare con falsità, apparenza e formalità. Caratteristiche che non sprizzano esattamente simpatia da tutti i pori.
Se hai a che fare con qualcuno che sta indossando una maschera, te ne accorgi spesso perché sembra un po’ eccessivo, stereotipato, sfuggente e innaturale. La maschera molte volte è trasparente, eppure è una copertura davvero ottima per nascondersi e mimetizzarsi. È un copione già scritto e definito, che bisogna solo seguire. Ma a che prezzo? Quasi sempre indossare una maschera significa trovarti di fatto in una condizione che va a limitare la tua libertà d’espressione diventando meno naturale e autentica.
In questo senso indossare una maschera non mi piace un granchè, soprattutto se rappresenta qualcosa di molto distante da chi sono. In parte le maschere ci servono: sin da bambini siamo abituati ad averne a che, così come con ruoli e divise. Regolano il nostro comportamento e ci aiutano interagire in modo corretto a seconda del contesto.
Il problema è quando la maschera si attacca così bene che non riesci più a togliertela, e quasi non ricordi nemmeno di starne indossando una.
In questo caso la maschera che indossi ti blocca e limita il tuo potere personale. La tua personalità, la tua essenza, non si riesce quasi più a distinguere perché è stata completamente forgiata da anni e anni di aspettative, routine di comportamento e convenzioni a cui hai aderito. E sotto cosa è rimasto?
Metter giù la maschera
Uscire dal ruolo a cui sei abituata può essere molto difficile se ormai ti identifichi completamente (la brava bambina, quella che non finisce mai nulla, la tipa timida, la donna positiva..). Togliere all’improvviso la maschera fa paura ed è un po’ come perdere la tua identità, rimanere senza pelle, deludere gli altri e non sapere più chi sei. Non è affatto detto sia la cosa migliore da fare.
Credo invece che si possa iniziare un cambiamento recuperando l’aspetto positivo dell’indossare una maschera: la possibilità di giocare.
Invece di toglierti la maschera, prova a indossarne una diversa almeno per un po’. Può essere un’opportunità per esplorare il tuo potenziale, per uscire dalla solita prospettiva e anche sviluppare anche più empatia (provando a metterti nei panni di qualcun altro).
Da bambini tutti giochiamo a travestirci e ci divertiamo molto a farlo: sperimentiamo identità diverse e poi ritorniamo alla nostra. Gli attori sul palco continuano a farlo anche da adulti e usano maschere per dare vita a personaggi che spesso non sono mai esistiti. Le maschere di Carnevale che tutti conosciamo rappresentano dei tipi psicologici, ognuno con la propria storia e il proprio carattere, in un colorato e chiassoso spaccato di umanità.
La maschera può quindi davvero essere magica, e non a caso è sempre stato considerato un oggetto sacro nella spiritualità. Ha il potere di nascondere, ma anche di rivelare parti profonde e misteriose.