Ti hanno mai detto “segui l’intuito: non sbaglia mai” per cercare di aiutarti? Io lo sento ripetere molto spesso, nelle occasioni più diverse. Sembra quasi che sia diventata la chiave vincente per svoltare in ogni situazione della vita. Ascoltare l’intuito sembrerebbe poter risolvere tutto per incanto. Mentre la tua testa, quella poveretta, continua ad arrovellarsi sulla complessità del reale, a generare confronti e confusione che rischiano solo di portarti su strade sbagliate, se continui a darle retta.
Fidarsi del proprio intuito
Sono d’accordo sulla necessità di staccare a volte la testa e ascoltare l’intuito. Chi vive solo seguendo la razionalità e la logica credo si perda veramente molto di questa pazza esperienza che è la vita. Inoltre, anche ragionandoci su, è evidente che ascoltare solo la testa è una strategia fallimentare. Ci sono troppe variabili in gioco, troppi imprevisti e incertezze per credere sul serio di avere tutto sotto controllo e di poter trovare la soluzione perfetta.
Per fortuna oltre alla testa la natura ci ha dato altre risorse da mettere in gioco: il nostro cuore e la nostra pancia. Sono le emozioni, le sensazioni, i simboli che si affacciano nella nostra vita (con i sogni o con un mazzo di carte) che ci svelano ben altro. Fidarti del tuo intuito significa riconoscere la validità di questi elementi e dare valore alle tue capacità, a volte poco conosciute persino da te.
Distinguere l’intuito dalla paura
C’è da dire però che, forse proprio perché non siamo molto allenati a farlo, a volte non è così facile riconoscere l’intuito. È possibile infatti che quella vocina che senti dentro sia la tua paura, o una convinzione limitante, e non la tua saggezza interiore. Quando questo succede, non è detto nemmeno che te ne renda subito conto: a volte servono tempo e distanza per riguardare le cose e metterle veramente a fuoco. Su come distinguere l’intuito dalla paura ho scritto anni fa un articolo per C+B (ti metto il link alla fine dell’articolo, se vuoi approfondire). Quello che posso dirti ora è di prestare attenzione a quello che succede dopo. Seguire la propria paura, anche se mascherata da intuito, non ti porta molta crescita o gioia, anche se può apparire estremamente rassicurante. Poi a volte ascoltare la paura ci sta anche, ché biologicamente ha una funzione importante di protezione (altrimenti ti lanceresti senza esitazione tra le braccia del leone per dargli un bel free hug). Però l’importante è riconoscerla e decidere con consapevolezza, non trovi?
Intuito e psicologia
Spesso si crede che l’intuito sia una dono che hanno solo delle persone speciali. Invece, come ti ho già detto, è una risorsa che tutti noi essere umani abbiamo. Alcuni la allenano e imparano a usarla, altri semplicemente no.
Carl Jung, uno degli studiosi di psicologia che amo di più, parla di intuito (o meglio, intuizione) come una delle 4 funzioni della psiche, oltre a pensiero, sensazione e sentimento. Ma lo psicologo che mi ha colpito di più su questo tema è James Hillman, padre della psicologia archetipica.
Prima di leggere il suo libro (anche per questo, trovi il link in fondo), mi sentivo a disagio. Per anni mi sono occupata di intuito, spiritualità e ispirazione. E pur sapendo bene il valore di queste componenti, non sono mai stata una devota dell’intuito a prescindere.
Sono una persona portata per carattere ad analizzare e riflettere sulle cose, a farmi molte domande per conoscere più a fondo le questioni. Mi piace usare la logica e la dialettica, parlare di massimi sistemi e analizzare i fatti. Ma come dicevo, so bene che non c’è solo quello. Sento forte il richiamo dell’intuito, conosco le epifanie inaspettate e creative che porta. Sono convinta esista un’altra saggezza che non è fatta di parole, dati e ragionamenti e che spesso non può essere verificata con un metodo scientifico.
Dover scegliere però tra ragione o intuito mi sembra una partita persa in partenza. E pensare che la propria scelta, sia che venga fatta di testa o di cuore, sia giusta a priori proprio per il metodo usato, mi suona piuttosto naif.
Secondo me, quando cadiamo in questa dicotomia stiamo riproponendo, se vuoi, il classico scontro tra Natura e Cultura che si accompagna da secoli. E di solito, o stai da una parte o dall’altra.
Per anni quindi mi sono sentita un po’ una mosca bianca, soprattutto in certi ambienti spirituali e di crescita personale. Quello che io sento valido è promuovere un approccio intuitivo e allo stesso tempo non affidarcisi ciecamente dimenticando a casa la ragione.
Quando, leggendo il libro di Hillman, ho trovato questa citazione mi sono sentita meno sola e incompresa.
“Le intuizioni possono essere completamente sbagliate e mancare nettamente e integralmente il segno con la stessa frequenza con cui lo colgono.”
Sbagliare non è sempre uno sbaglio
Il punto secondo me non è capire quale approccio sia più efficace e assicuri maggiormente di evitare l’errore. Perché credo che sbagliare nella vita sia inevitabile.
Nè la ragione nè l’intuito hanno tutte le risposte o possono garantirti la riuscita. Sono solo strumenti, approcci diversi, per affrontare la vita.
La logica può trascurare o mal interpretare cose decisamente importanti (tipo come ti senti, per cosa batte davvero il tuo cuore) e condurre a risultati sbagliati. Allo stesso modo anche l’intuito ha i suoi difetti. Si basa infatti su una comprensione della realtà sintetica, che coglie l’insieme ed è complessiva. Sfuggono così i dettagli che magari fanno la differenza, o viene dato gran peso a quelli che sono in realtà pregiudizi e deduzioni errate. A volte l’intuito può portarti a interpretare male i segnali sfumati e misteriosi che cogli o, come abbiamo visto, può mischiarsi pericolosamente con le tue paure. E poi bisogna anche distinguere intuito e istinto, che è un’altra cosa.
Aggiungo poi che quello che giudichiamo come errore può essere in realtà la soluzione migliore. A volte, con il passare del tempo, riusciamo anche a collegare i puntini e rendercene conto.
Intuito e fiducia in se stessi
Ma se l’intuito può sbagliare, perché dovresti fidarti e rischiare a seguirlo?
Ascoltare il tuo intuito è questione di fiducia: non nella sua infallibilità, ma fiducia nella tua capacità di affrontare la vita, le responsabilità e le conseguenze delle tue scelte.
Sia con la ragione che con l’intuito rischi. Solo che la ragione ti dà l’impressione di aver maggior controllo e potere. Ma hai presente la sensazione di avere la vita nelle tue mani, il sentirti una persona determinata e completa quando decidi di seguire il tuo intuito?
Non è tanto il risultato finale a fare la differenza, perché appunto non è mai garantito. Quando decidi di ascoltare e seguire il tuo intuito stai soprattutto scegliendo di avere fiducia in una parte di te forse meno conosciuta, chiara e giustificabile. Fare una scelta del genere ti insegna a non dipendere dal giudizio e dal riconoscimento degli altri. Stai scegliendo insomma di dare valore alle tue emozioni e sensazioni. Così alleni anche il tuo coraggio di rischiare e di sbagliare; e può farti diventare una persona più forte e centrata di ieri.
Insomma, il tuo intuito va a braccetto con la tua autostima (ne ho parlato meglio in questo articolo e video).
E tu quanto ti fidi di te?
Ecco i link che ti avevo promesso!
Qui trovi l’articolo su intuito e paura per C+B.
La citazione che ho scritto è presa dal libro “Il codice dell’anima” di Hillman.