Quando Arianna di Circoloquadro, uno spazio milanese dedicato all’arte contemporanea, mi ha confermato la mia partecipazione all’evento di inizio anno che stavano organizzando, ero davvero entusiasta.
Ed effettivamente avevo ottime ragioni per esserlo:
- perché Circoloquadro è una realtà vivace e interessante in Italia
- perché realizzare un’opera direttamente sul muro era un’esperienza nuova che desideravo fare da un po’
- e perché la loro idea era pazzesca: unire 60 artisti diversi e dare a ognuno la libertà di riempire il proprio spazio di 60×60 cm sulle pareti
Come arriva l’ispirazione per una nuova opera d’arte
Dopo qualche giorno di folle entusiasmo per questo è progetto fighissimo, è arrivata però l’ansia da prestazione: e ora cosa creo?
Il mio processo creativo ha un approccio intuitivo e si basa sull’agire libero. Non ho mai quindi uno schizzo iniziale o un bozzetto da seguire. Per questo evento volevo però mettere meglio a fuoco l’ispirazione, trovare un tema speciale da sviluppare e presentare al vernissage della mostra.
Le migliori idee arrivano di solito mentre stai facendo altro. Nel mio caso ero in auto in direzione Brianza, di ritorno dal mio atelier a Milano. Seguendo il filo libero dei miei pensieri, ho stabilito che il mio lavoro per Circoloquadro sarebbe stato una riflessione sugli antichi Misteri Eleusini e sull’archetipo di Persefone.
Persefone e i Misteri Eleusini
Persefone è la dea greca del cambiamento, che da Kore, giovane fanciulla ingenua, diventa signora degli Inferi, sposa di Ade e futura madre di Dioniso. Lei è la figlia di Demetra e il suo mito spiega l’alternarsi delle stagioni. I Misteri Eleusini erano i riti, famosissimi e diffusi per secoli, di iniziazione a questo mito. Prevedevano 2 fasi in diversi momenti dell’anno e giornate rituali in un crescendo di sacralità.
Persefone è stata sempre una dea che ho sentito molto affine; nelle ultime settimane poi sto approfondendo la relazione con questo archetipo e il suo studio. E a novembre, durante un profondo lavoro interiore, ho promesso di dedicare la mia arte proprio a lei.a
L’immaginarmi in una stanza a creare per 3 giorni di fila, circondata da molte altre persone che come me partecipavano a questa performance corale, mi ha fatto pensare a una sorta di rito iniziatico creativo. È così infatti l’ho vissuta: un fine settimana di lavoro gomito a gomito, di risate e confronti, di colori che colavano sui vestiti e scale che si incrociavano, di condivisione degli strumenti e mescolamento di idee e spunti.
Entrando da Circoloquadro in quei giorni, avresti visto ognuno intento nel suo lavoro, ma tutti parte di un’esperienza più grande che di sicuro ci avrebbe trasformati.
La nascita di “Mysteria”
Da queste riflessioni è nata la mia opera “Mysteria”. Sono partita stendendo, come al solito, una base di gesso bianco, che potesse creare una superficie più irregolare e interessante. Poi ho lavorato al primo strato astratto, tutto dedicato alle sfumature del nero e del grigio.
L’incipit di questo percorso iniziatico non poteva che partire da questo colore, come avviene anche in alchimia con la nigredo. Volevo rappresentare l’oscurità misteriosa di un rito, la confusione iniziale, la rinuncia alla propria identità passata che ogni iniziazione richiede.
Ho mescolato materiali diversi, come acrilici, pastelli, matite o pennarelli, scoprendo ogni volta il differente effetto di uno strumento sulla superficie della parete. E prima di passare alla fase successiva del processo creativo, ho scritto sulla superficie una parola in greco antico legata alle fasi o ai temi del Misteri Eleusini.
Sovrapposizione di strato su strato
Finito questo lavoro, l’opera sarebbe potuta considerarsi conclusa. Ma invece io ero solo all’inizio del mio diabolico progetto! L’intento infatti era vivere e creare una traccia visiva dei passaggi iniziatici. Perché l’iniziazione, come la creazione, è un percorso fatto di passi, di epifanie, di esperienze diverse che si fondono in un unico vissuto.
Per rendere tutto questo ho scelto di lavorare a strati, sovrapponendo in pratica 5 diverse opere una sull’altra, sempre all’interno dello spazio sulla parete a me affidato, ma lasciando ogni volta un bordo che conservasse la memoria di questi passaggi.
Dopo il nero e le sue simbologie ho creato quindi un nuovo strato astratto dedicato al rosso e al marrone, alle sfumature della Terra, legata a Demetra, dell’eros e della passione, dei cicli femminili. E ho scritto un’altra parola greca, un messaggio segreto nascosto tra i colori.
Il giorno dopo ho ricominciato a dipingere, uno strato di blu, celesti e viola. Nell’iniziazione che stavo vivendo è stato il punto di svolta, il momento di apparizione di qualcosa di nuovo e sacro. Per questo ho scelto ierà come parola, che indica gli oggetti sacri che venivano svelati proprio durante i Misteri Eleusini.
Dopo aver aspettato che anche questo strato fosse asciutto, ho immerso il pennello nel verde e nel giallo. I colori della primavera, che Persefone riporta con il suo ritorno ogni anno, dei nuovi inizi e della rinascita.
Non ti nascondo che dipingere tante ore in piedi, ben lontana dalla comodità del mio studio e dai ritmi rilassati che di solito adotto, è stato faticoso.
Quando ho iniziato l’ultimo strato, il quinto, ero perciò sollevata ma anche un po’ triste, per un’esperienza che si stava per concludere.
Il colore di questo passaggio finale non poteva che essere il bianco, simbolo della rivelazione, della totalità, della saggezza suprema.
Nel bianco ogni forma, ogni contrasto, ogni opposizione si dissolve e sublima. La parola che ho tracciato è teletè, iniziazione, perché è qui che finalmente tutto si compie.

“Mysteria” è il wall painting di Ilaria Ruggeri per la mostra collettiva “60x60x60” a Circoloquadro a Milano. Si ispira a Persefone e ai Misteri Eleusini.
La mostra collettiva “60x60x60” da Circoloquadro
Creare “Mysteria” è stata un’avventura, e una gioia poi condividerla con tutti durante l’inaugurazione il 22 gennaio 2020. Questa opera, come le altre, resterà sulle pareti di Circoloquadro sino al 15 febbraio, e poi verrà distrutta.
No, non mi dispiace debba fare questa fine perché il suo valore sta tutto in quello che ho vissuto e fatto per metterla al mondo.