Anche in Italia ormai si sta diffondendo l’abitudine di cominciare il nuovo anno con una parola d’ispirazione, invece che con una lista di buoni propositi. Io ho iniziato a usarla diversi anni fa per orientare la mia vita e mi sono trovata così bene che ho deciso di aiutare gli altri a usare questo strumento per progettare un anno d’ispirazione.
Vuoi scoprire meglio cos’è e come funziona? Te lo spiego subito!
Cos’è la parola dell’anno
La parola dell’anno è uno strumento di planning creativo, semplice e pratico. Si tratta esattamente di quello che dice il suo nome: una sola parola per tutto l’anno. Puoi pensarla come all titolo del nuovo capitolo di vita che stai per iniziare. La cosa interessante è che il titolo lo decidi tu, a priori. Non è quindi un riassunto di quello che hai già vissuto, ma rappresenta in modo sintetico l’intenzione di ciò che vuoi vivere e realizzare nei prossimi mesi. È come il desiderio che esprimi prima di spegnere le candeline sulla tua torta di compleanno.
A cosa serve la parola dell’anno
La parola dell’anno è un modo alternativo per pianificare e progettare quelli che saranno i tuoi prossimi 12 mesi. A differenza dei soliti metodi di planning che usano solo la testa, questo approccio ti permette di ascoltare anche cuore e pancia.
La parola dell’anno ti aiuta soprattutto a conservare ispirazione, focus e motivazione nel tempo. Il che vuol dire anche aiutarti a scegliere con più sicurezza a cosa vuoi dare davvero spazio (pilates o kickpoxing?) e a stabilire delle priorità che ti facciano sentire bene. Rappresenta insomma la tua stella polare, la direzione verso cui vuoi andare.
Come trovare la tua parola dell’anno
Quando ho usato questo strumento per la prima volta, nel 2012, non avevo nessuna indicazione precisa da seguire. Sapevo solo che sarebbe stato un anno particolare (ne parlavano tutti e X-Files ci aveva terrorizzati per anni), così decisi di cominciarlo individuando ben 12 parole che avevo scritto come petali di un fiore: una follia! L’anno successivo comincia ad adottare un metodo strutturato per la ricerca, individuando una sola parola d’ispirazione. E nel tempo ho creato così un mio sistema, che applico per me e che propongo nel mio percorso INCANTO.
Nella mia esperienza i punti più importanti da seguire per trovare la tua parola dell’anno sono:
- partire da una revisione profonda dell’anno che si sta chiudendo
- usare la razionalità, ma ascoltare anche l’intuito e le emozioni: non puoi deciderla a tavolino e non è utile affidarla completamente al caso
- prenderti del tempo e fare con calma, per far emergere quella davvero giusta: spesso la prima che ti viene in mente non lo è!
Come usare la parola dell’anno
Una volta messa a fuoco, la tua parola dell’anno è pronta ad entrare in azione. Alcune volte sembra quasi una magia: gli effetti arrivano senza sforzo, anche se non ci pensi o ti attivi consapevolmente. La maggior parte delle volte però la parola dell’anno è un primo passo da cui partire: per realizzarla sul serio c’è bisogno di adottare altri strumenti e strategie per rimboccarti le maniche e passare dalle idee ai fatti.
Il bello della parola dell’anno è che non si riferisce solo a un ambito ristretto della tua vita (il lavoro, le relazioni) o a un obbiettivo specifico, ma la puoi applicare praticamente a tutto, per i grandi temi e per le piccole cose. La parola dell’anno infatti indica la direzione, ma la strada e il mezzo da usare, li decidi di caso in caso.
Per questo hai bisogno anche di creatività: cosa ci farai con la parola che hai scelto? In quanti modi puoi immaginare di realizzarla?
Come funziona la parola dell’anno: il planning creativo
La parola dell’anno è uno strumento davvero efficace per aiutarti a fare un planning che dia ascolto a quello che desideri sul serio. Ma è anche uno strumento che sfugge al tuo controllo razionale.
La parola dell’anno infatti non solo può aiutarti a raggiungere gli obiettivi che hai in mente, ma può calzare a pennello anche per situazioni che non ti aspettavi o non potevi prevedere.
Ti faccio un esempio: nel 2013 la mia parola era empowerment. Nella mia testa mi sarebbe servita per lanciare il mio nuovo lavoro in proprio. Ed è stato così infatti, ma si è rivelata utilissima anche per affrontare un fuori programma impegnativo: la fine del mio matrimonio e la separazione.
Negli anni successivi le mie parole sono state:
2014 – piacere
2015 – fiorire
2016 – serenità
2017 – radici
2018 – meraviglia
E ogni volta mi hanno aiutata a organizzare la mia vita mese dopo mese, ma anche a scoprire sfumature nuove e significati diversi di quel tema.
Con la parola dell’anno quindi non crei un planning rigido e razionale, ma puoi costruire una mappa flessibile e molto più intuitiva e creativa che ti permette di muoverti e orientarti nella selva della vita.