Volevo raccontarti cos’è per me la pittura intuitiva e come funziona questo approccio creativo. Negli ultimi anni di studio, apprendimento e sperimentazione ho infatti sviluppato un processo che definisco intuitivo e che utilizzo per realizzare le mie creazioni espressioniste, colorate e simboliche (come dipinti, collage, illustrazioni).
Avrei potuto scriverti un piccolo saggio storico sul primitivismo, l’arte naif e l’interesse nato per l’arte dei bambini e dei malati mentali.
Oppure avrei potuto raccontarti il mio percorso creativo, fatto di anni di frustrazione creativa e idee mai realizzate. Di come la creatività mi abbia poi aiutata a uscire più volte dal dolore fisico ed emotivo, dai momenti di crisi e di sconforto.
Altrimenti avrei potuto sfoggiare un linguaggio accademico, un po’ filosofico, e usare paroloni da supercazzola artistica per spiegare concetti da rivista d’arte un po’ ombelicale.
Ho scelto invece di scrivere direttamente un manifesto di pittura intuitiva. In realtà è il mio manifesto, e racconta solo il mio punto di vista personale. L’ho scritto cercando di essere diretta, chiara e, spero, d’ispirazione.
(Mio) manifesto di pittura intuitiva
Creare è un bisogno emotivo e spirituale di ogni essere umano
Dipingo, coloro, ritaglio e incollo fondamentalmente perché se non lo faccio ho capito che sto male. Come per star bene ho bisogno di mangiare, dormire e amare, così mi serve creare. Mi permette infatti di tirar fuori quello che ho dentro, di fare ordine e capirmi meglio, di sentirmi in connessione con qualcosa di più grande e profondo e trovare il mio posto nel mondo.
Colori, forme e simboli rendono visibile l’Anima e le parlano direttamente
Creatività, intuito, emozioni e spiritualità vanno a braccetto. Fanno parte delle risorse che si identificano con l’emisfero destro del cervello. L’arte ha il potere di rendere visibile quello che non lo è, come diceva Paul Klee, e sa parlare un linguaggio diverso da quello che usiamo tutti i giorni. Riesce a svelare la poesia dell’ordinario e ci ricorda la nostra essenza, la nostra personale “ghianda”, come la definisce la psicologia archetipica.
La parte più importante è il processo
Dipingere in modo intuitivo non significa non conoscere la tecnica o non avere capacità artistiche: quelle sono gli attrezzi del mestiere come pennelli, matite, forbici e carta. La parte interessante però non è nella tecnica e nel risultato finale, ma nel viaggio che fai per arrivarci. Quando inizio a creare non ho una mappa sicura da seguire: parto solo con un intento, un desiderio. Per procedere ho bisogno di lasciar andare il controllo, di aprirmi alla possibilità, di darmi tempo e spazio. Mi interessa quello che succede nel percorso, le riflessioni, consapevolezze ed emozioni che si risvegliano. L’esperienza del fare creativo è il vero valore artistico.
Non esistono errori, ma opportunità
Mettiamo subito a tacere il critico interiore: l’errore non esiste, così come non ci sono scelte giuste o sbagliate! Il lavoro creativo sta nel trasformare gli eventi e le scelte per renderli giusti, per dar loro senso e sottolineare la loro preziosa unicità. Una sbavatura, un colore diverso dal previsto, una scelta azzardata aprono la strada a nuove possibilità creative e spalancano a prospettive inaspettate.
Vuoi vedere com’è una sessione di pittura intuitiva? Ecco parte del processo che seguo quando realizzo un ritratto d’Anima.