fbpx

JOURNALING-SCRIVERE-PER-SE-STESSI---©-Ilaria-Ruggeri
Hai mai tenuto un diario o avuto una collezione di quaderni su cui scrivere i tuoi pensieri? Perfetto, allora hai già sperimentato il journaling, una tecnica semplice e davvero efficace per conoscere se stessi!

Cos’è il journaling e a cosa serve

Questa parola inglese identifica infatti proprio il tenere una traccia scritta dei tuoi pensieri e della tua vita. Io da ragazzina avevo diversi diari: alcuni con il classico lucchetto, altri erano semplici quaderni o agende che riempivo di ritagli e foglietti fino a farli praticamente esplodere (cara vecchio Smemo). Ora che sono cresciuta continuo a collezionare quaderni e a volte anche a farli a mano. Non so resistere al richiamo della carta, ai pattern colorati delle copertine e alle illustrazioni d’ispirazione!

Nel mondo degli adulti tenere un diario sembra una cosa un po’ futile e infantile, e invece ti assicuro che in questo momento della tua vita fare journaling può rivelarsi uno strumento potente per allenare la tua mente creativa e intuitiva.

Metterti a scrivere in modo vintage (intendo proprio con carta e penna) ti dà il tempo per fermarti un momento e l’opportunità di tirare fuori quello che hai dentro, che forse senti in modo confuso e percepisci come ingarbugliato. E questa non è una cosa banale né inutile, te lo assicuro. Pensa che agli inizi della scienza psicologica tra i più usati c’era proprio il metodo introspettivo, che consiste nel raccontare quello che fa parte del proprio mondo interiore e non si può misurare od osservare esternamente.

Perché fare journaling da adulti

Scrivere per sé quando si è grandi è:

  • un esercizio creativo per dedicare del tempo a te, senza obiettivi o risultati da raggiungere (e magari anche divertendoti un po’)
  • un rituale semplice da fare che ti aiuta a ritrovare calma e centratura
  • un metodo di ascolto interiore per stimolare consapevolezza e intuito, perché poco alla volta emergono spunti interessanti a cui la mente quotidiana razionale non pensa
  • l’occasione per mettere in luce emozioni e nodi che a volte non si vedono con chiarezza
  • un modo personale e originale per tenere traccia della tua vita e custodire i tuoi ricordi (e un’ottima scusa per comprare un bel quaderno!)
  • una tecnica veloce di problem solving, ottima per mettere le cose a fuoco, capire a fondo la situazione che stai vivendo e magari trovare nuove soluzioni

 

Tecniche di journaling che puoi utilizzare

Il journaling per fortuna non è solo per chi è grafomane e scrive fiumi d’inchiostro tutti i giorni. A volte ci sono situazioni della vita che ti spingono a prendere una penna e le parole escono magicamente in un fluire liscio come l’olio. In altri momenti invece scrivere poche righe può sembrare uno sforzo epico e c’è bisogno di uno stimolo, perché la mente è bloccata sulla pagina bianchissima che ha di fronte.

Per fortuna ci sono tanti esempi di journaling diversi e ognuno è efficace. La miglior cosa da fare è di sicuro sperimentare direttamente e seguire l’intuito del momento.

1. Esempio di journaling: fissa la lunghezza o il tempo

Una tecnica molto usata è quella delle pagine del mattino di Julia Cameron. Nel suo libro (ti metto il link a fine articolo) consiglia questo rituale mattutino: scrivere 3 pagine appena svegli, prima di cominciare la giornata e iniziare a pensare a tutte le cose da fare. Non ci sono temi specifici, ma solo un criterio di quantità: 3 pagine in cui si è liberi di fare quello che si vuole, anche continuare ossessivamente a scrivere “non so cosa scrivere”.
Oppure puoi provare a fissare un tempo (3 minuti di scrittura) e non staccare la penna fino al suo scadere.

Una volta fatto l’esercizio, non tornare a rileggerlo subito, ma lascia che si sedimenti con calma. In questo modo eviti inutili giudizi o critiche e lasci emergere quello che c’è, senza dare tu direzioni particolari.
 

2. Esempio di journaling: usa l’arte

Se ti piace sporcarti le mani e sperimentare con colori e immagini, se hai una collezione di washi tape e stickers e non hai paura di usarla, allora potresti scegliere di fare art journaling! In questa versione del journaling non ti limiti a scrivere parole, ma puoi utilizzare qualsiasi tecnica creativa che ti viene in mente: pennarelli, pittura, collage, scarabocchi.
Questo è un allenamento intensivo per la tua mente creativa, che ha un linguaggio fatto di immagini, simboli, forme. Puoi così anche esprimere meglio quegli aspetti che a parole fai fatica a descrivere. Il tuo quaderno poi diventerà un po’ alla volta un vero e proprio libro d’artista, unico e prezioso.
 

3. Esempio di journaling: parti da un’ispirazione iniziale

Se la pagina bianca ti sta bloccando o se vuoi uno stimolo da cui prendere il via, puoi ricorrere a dei prompt, cioè suggerimenti di temi specifici su cui riflettere e scrivere. Potresti ad esempio usare un mazzo di carte d’ispirazione da cui pescare (vuoi un consiglio per un mazzo adatto a questo lavoro? Guarda qui!), o creare un vasetto pieno di bigliettini con delle tematiche scritte e tra cui attingere di volta in volta. Oppure partecipare a qualche challenge che propone argomenti specifici (prova a cercare #journaling sui social e vedi cosa trovi). In questo modo non sarà facile superare il classico blocco da pagina bianca e avrai spunti di riflessioni diversi, a cui magari tu non avresti mai pensato.
 
 
E come promesso, ecco l’indicazione per il libro di Julia Cameron che ti consiglio di leggere: lo trovi direttamente qui.