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HO UN BLOCCO CON IL MIO SOGNO - © Ilaria RuggeriLo dico chiaro e tondo: io mi sono rotta le scatole di tutte quelle persone, conferenze, libri, corsi e guru che ripetono incessantemente che la strada ti si spiana quando hai trovato la direzione giusta da seguire.

Finché parliamo di potere creativo del pensiero, di mindset e attrazione, vi posso seguire. Ma ho occhi per guardare e cervello per riflettere per accorgermi da sola che le cose sono più complesse di quanto io stessa vorrei credere.

Credo fortemente nella presenza in ognuno di noi di una ghianda, come la chiama James Hillman, il padre della psicologia archetipica. È la nostra vocazione, il nostro destino. Scoprirlo e cercare di attuarlo è la missione della nostra vita. Amen.
Ma lo stesso Hillman mostra come non è tutto rose e fiori. Esistono ghiande buone e ghiande cattive e la propria vocazione può portare anche alla sofferenza, al dolore e persino all’autodistruzione. Faccio un esempio? Van Gogh: non ho dubbi che dipingere fosse il suo destino, ma di certo scegliere di seguirlo e impegnarsi a farlo non gli ha reso la vita una pacchia.

Like a rollercoaster

Alla favola del principe azzurro (o della principessa in rosa) non ci crede più nessuno. Non arriverà magicamente l’amore perfetto e senza macchia a completare la nostra vita per l’eternità. Non è così che funziona l’amore, e non è così che funzionano i nostri desideri.

Abbiamo credo tutti esperienza diretta degli alti e bassi di una relazione: fanno parte del gioco e del suo evolversi naturale e fisiologico. Ed è proprio questo che differenzia il reale dall’ideale (che di solito è un piattume di prevedibilità).
Allo stesso modo che con un partner, tu hai una relazione anche con il tuo sogno. E se decidi di dargli una chance e di non farlo morire in un cassetto polveroso, dovrai passare anche lì per le montagne russe della vita.

Quindi no, se le cose non stanno andando come volevi o speravi non significa che tu abbia sbagliato strada. Significa solo che sulla tua strada ci sono anche quelle tappe da passare. Puoi disperarti, piangere, fermarti, cercare di tornare indietro (tutte cose che io personalmente ho sperimentato), oppure rimboccarti le maniche, tenere duro, goderti il viaggio, sperare per il meglio (e ci provo, ah se ci provo!).

3 santi da invocare

Tutti siamo chiamati ad affrontare questo percorso, in modi e tempi diversi. È il nostro viaggio dell’eroe.
Nel farlo secondo me può essere d’aiuto invocare la forza di 3 santi protettori (non in senso letterale, eh!): 3 capacità umane, che se praticate rendono l’umano quasi sovrumano. E aiutano ad affrontare anche i momenti più difficili.

SANTA PAZIENZA
Questa è la mia personalissima santa preferita, che invoco ripetutamente durante la giornata. È quella che non mi fa sbattere la porta e mandare tutto a quel paese, quando la speranza e la sopportazione sembrano essere completamente finite. Se si tratta di sogni da realizzare, la pazienza di solito è sempre poca: vorremmo arrivare alla meta finale nel minor tempo possibile! E invece, guarda un po’, la strada è spesso lunga e tortuosa, quasi labirintica. Allora invocare la pazienza ti aiuta a darti il tempo che ci vuole e a rispettare i tempi del tuo sogno e della vita stessa.

SANTA ACCETTAZIONE
Accettare non significa sucare, ma cercare di stare con quello che c’è. Che si tratti delle emozioni che provi, dei blocchi che si sono attivati in te, dei contrattempi e delle difficoltà esterne, il tuo sogno è come un coach sadico che ti costringe ad allenare la tua capacità di restare qui, ora, semplicemente presente. Lo so che vorresti subito muoverti allo step successivo, procedere in maniera spedita verso il tuo sogno. Ma a volte per arrivarci c’è proprio bisogno di questa attesa presente, che permette la trasformazione.

SANTO PERDONO
Ecco il terzo santo che ti consiglio di invitare se stai vivendo un blocco riguardo ai tuoi sogni. Forse è quello che mette più in difficoltà, ma anche di cui abbiamo più bisogno. Perdonare vuol dire mostrare benevolenza, compassione ed empatia verso chi o cosa non è stato all’altezza delle nostre aspettative. Brené Brown, in uno dei suoi libri (ti aggiungo il link più sotto) suggerisce un esercizio semplice e sconvolgente. Proviamo a pensare che le persone, anche tu (e io aggiungo anche il tuo sogno), stiano facendo sempre il meglio che possono fare. Il meglio non significa la perfezione, non significa la cosa giusta. Il meglio significa che siamo tutti imperfetti, finiti, pieni di blocchi e nodi da sciogliere. E mentre cerchiamo di crescere e di sbrogliarci, facciamo quello che siamo in grado in quel momento.

Se ti interessa approfondire, questo è il libro che ti consiglio di leggere.