Sei anche tu una persona precisa e che vuole fare al meglio ogni cosa?
Il perfezionismo può aiutarti a raggiungere prestazioni alte, ma più spesso è un ostacolo da superare, che blocca la tua creatività e ti impedisce di fare nuovi passi in avanti.
E te lo dico per esperienza personale, purtroppo.
LA TERMINATOR DI IDEE
Quando ero una ventenne, sognavo di fare l’artista. Leggevo, seguivo mostre e fiere, incontravo artisti, avevo un sacco di ispirazione e mille idee. Risultati però zero.
Il problema era che non passavo mai all’azione. Appena mi veniva un’idea infatti, io stavo già valutando la qualità del risultato finale. Mi chiedevo se sarebbe stato all’altezza delle mie aspettative, come l’avrebbero giudicato gli altri e, soprattutto, cosa avrebbero pensato di me.
Il mio perfezionismo nasceva dall’ansia e dalla paura di provare, e anche da una visione romantica dell’artista come genio che con pochi sforzi mette in pratica l’idea giusta [risate di sottofondo]. Dopo quasi 20 anni avrei tante cose da dire a quella ragazzetta che ero allora (che alla fine sono poi le cose che dico ai clienti con cui lavoro per sbloccare la creatività)!
La più importante, facile facile, la dico anche a te.
Il perfezionismo uccide la creatività.
Se vuoi, puoi tatuartela sul corpo perché ti assicuro che non cambierà mai.
Per anni ho creduto che perfezionismo e aspettative alte mi avrebbero portato alla qualità che tanto cercavo. E invece, guarda un po’, sono state la causa di un gigante blocco creativo, condito da una buona dose di frustrazione e di anni confusi e insoddisfatti.
ALLEVARE FARFALLE
C’ho messo un po’, ma alla fine ho capito che per creare bisogna sbagliare. Questa illuminazione mi è arrivata solo quando ho raggiunto il fondo e mi sono resa conto che per stare bene avevo bisogno di creare. A quel punto del risultato non mi interessava più niente: mi svegliavo alle 2 di notte e dovevo solo disegnare, dare forma all’idea che avevo in testa, mescolare i colori e spennellare [true story].
Poi per fortuna questa nuovo approccio l’ho ritrovato in insegnanti d’ispirazione, in libri sulla creatività e in tanti discorsi motivazionali.
E ho scoperto anche un’altra cosa.
Le idee appena nate sono spesso brutte, strane e traballanti.
Come i bebè che sembrano dei ragnetti o delle ranocchie. Se ti metti a giudicarle con standard molto alti, facendo pelo e contropelo, rischi di ucciderle tutte sul nascere.
La cosa migliore è mettere le tue idee in incubatore, proteggerle e concedere un po’ di tempo e spazio per farle crescere. Quando sono venute un po’ sù, arriva il momento di metterle alla prova, perché non puoi tenerle sotto una campana di vetro per sempre. Bisogna a un certo punto prendere un po’ di distanza e giudicare le tue idee in modo sincero e onesto. Te lo dico: molte saranno comunque da scartare. Però altre idee potrebbero essersi trasformate in qualcosa di bello come una farfalla variopinta, che non potevi prevedere o aspettarti all’inizio. Allora la accompagnerai a prendere il volo e andare nel mondo a portare un po’ di bellezza.
E ti giuro, quel momento vale davvero la pena.